Gli angeli sono i ministri invisibili di Dio, ed anche nostri custodi, avendo Dio affidato ciascun uomo ad uno di essi.
La parola greca “angelos” significa: ministro, ambasciatore, inviato, incaricato. La fede utilizza infatti questo nome non per indicare la natura degli angeli, ma il loro uffizio.
Gli angeli formano in Cielo la corte del Re eterno, cantano le sue lodi e Lo glorificano. Inoltre Lo servono, governando secondo i suoi voleri specialmente gli uomini.
Spesso gli angeli servirono Gesù Cristo visibilmente sulla terra; se pensiamo ad esempio al digiuno di Gesù nel deserto, dopo aver superato la tentazione, Gli si accostarono gli angeli a servirLo (Mt 4, 1-11).
Dio affidò agli angeli la custodia degli uomini, che sono la parte più nobile del creato visibile e partecipano della natura invisibile dello spirito. Ai suoi angeli (Dio) ha dato l’ordine di custodirti in tutti i tuoi passi. Essi ti porteranno in palma di mano, perché il tuo piede non inciampi nella pietra. Camminerai sul leone e sulla vipera, e calpesterai il leone e il serpente (Sal 90, 11-14).
Il profeta Daniele (10, 13-20) parla di principi celesti o angeli ai quali è affidata da Dio la protezione e la custodia dei popoli, ed è certo che ogni nazione, e probabilmente ogni città, è affidata alla custodia di un particolare angelo.
La Chiesa ha scelto l’Arcangelo Michele come suo protettore e lo prega dopo ogni Messa per essere protetta, e perché siano protette tutte le anime contro le insidie diaboliche.
L’apostolo S. Giovanni, indirizza il libro dell’Apocalisse ai vescovi di sette chiese dell’Asia Minore, dando loro il nome di “angeli”: questo può far credere che ogni singola diocesi è affidata ad un particolare angelo.
Ogni uomo, infine, è affidato ad un angelo in particolare, dal primo momento dell’esistenza fino all’ultimo soffio di vita.
L’angelo a cui siamo affidati in particolare è detto “Custode”: è sempre al nostro fianco, continuamente ci illumina, ci suggerisce buone ispirazioni, buoni propositi, pii sentimenti, ci custodisce dai pericoli e dalle tentazioni, ci protegge anche contro i pericoli fisici. Soltanto in Cielo potremo veramente comprendere quanti aiuti e quante grazie abbiamo ricevuto dal nostro angelo Custode, cui dovremo la nostra salvezza eterna.
ESEMPIO:
Dio permise che il demonio apparisse spesso a santa Francesca Romana, ma nello stesso tempo la protesse per mezzo dell’Angelo Custode. La santa se lo vedeva come un bellissimo fanciullo di circa nove anni, vestito di bianco e raggiante. Poteva vedere il suo chiarore, ma non sostenerne lo sguardo. Quando era assalita dagli spiriti maligni, l’Angelo si faceva più splendente e con la sua luce metteva in fuga i demoni. Se la santa commetteva qualche lieve mancanza, l’Angelo ,quasi ne sentisse vergogna, si copriva il volto e la rimproverava aspramente.
Abbiamo dei doveri verso gli angeli?
Verso gli angeli abbiamo il dovere della venerazione; e verso l’Angelo Custode abbiamo anche quello di essergli grati, di ascoltarne le ispirazioni e di non offenderne mai la presenza con il peccato.
Gli angeli sono venerabili quali esseri superiori a noi uomini, soprattutto per la grazia, la gloria e la dignità eccelsa di cui Dio li ha rivestiti, e in riconoscenza per l’opera che compiono a nostro favore.
Agli angeli dobbiamo quindi onore e venerazione, attestando, anche con segni esterni, che riconosciamo la loro dignità, i loro benefici, che siamo loro sottomessi e riconoscenti, e ricorrendo alla loro potente intercessione presso Dio.
La parola greca “angelos” significa: ministro, ambasciatore, inviato, incaricato. La fede utilizza infatti questo nome non per indicare la natura degli angeli, ma il loro uffizio.
Gli angeli formano in Cielo la corte del Re eterno, cantano le sue lodi e Lo glorificano. Inoltre Lo servono, governando secondo i suoi voleri specialmente gli uomini.
Spesso gli angeli servirono Gesù Cristo visibilmente sulla terra; se pensiamo ad esempio al digiuno di Gesù nel deserto, dopo aver superato la tentazione, Gli si accostarono gli angeli a servirLo (Mt 4, 1-11).
Dio affidò agli angeli la custodia degli uomini, che sono la parte più nobile del creato visibile e partecipano della natura invisibile dello spirito. Ai suoi angeli (Dio) ha dato l’ordine di custodirti in tutti i tuoi passi. Essi ti porteranno in palma di mano, perché il tuo piede non inciampi nella pietra. Camminerai sul leone e sulla vipera, e calpesterai il leone e il serpente (Sal 90, 11-14).
Il profeta Daniele (10, 13-20) parla di principi celesti o angeli ai quali è affidata da Dio la protezione e la custodia dei popoli, ed è certo che ogni nazione, e probabilmente ogni città, è affidata alla custodia di un particolare angelo.
La Chiesa ha scelto l’Arcangelo Michele come suo protettore e lo prega dopo ogni Messa per essere protetta, e perché siano protette tutte le anime contro le insidie diaboliche.
L’apostolo S. Giovanni, indirizza il libro dell’Apocalisse ai vescovi di sette chiese dell’Asia Minore, dando loro il nome di “angeli”: questo può far credere che ogni singola diocesi è affidata ad un particolare angelo.
Ogni uomo, infine, è affidato ad un angelo in particolare, dal primo momento dell’esistenza fino all’ultimo soffio di vita.
L’angelo a cui siamo affidati in particolare è detto “Custode”: è sempre al nostro fianco, continuamente ci illumina, ci suggerisce buone ispirazioni, buoni propositi, pii sentimenti, ci custodisce dai pericoli e dalle tentazioni, ci protegge anche contro i pericoli fisici. Soltanto in Cielo potremo veramente comprendere quanti aiuti e quante grazie abbiamo ricevuto dal nostro angelo Custode, cui dovremo la nostra salvezza eterna.
ESEMPIO:
Dio permise che il demonio apparisse spesso a santa Francesca Romana, ma nello stesso tempo la protesse per mezzo dell’Angelo Custode. La santa se lo vedeva come un bellissimo fanciullo di circa nove anni, vestito di bianco e raggiante. Poteva vedere il suo chiarore, ma non sostenerne lo sguardo. Quando era assalita dagli spiriti maligni, l’Angelo si faceva più splendente e con la sua luce metteva in fuga i demoni. Se la santa commetteva qualche lieve mancanza, l’Angelo ,quasi ne sentisse vergogna, si copriva il volto e la rimproverava aspramente.
Abbiamo dei doveri verso gli angeli?
Verso gli angeli abbiamo il dovere della venerazione; e verso l’Angelo Custode abbiamo anche quello di essergli grati, di ascoltarne le ispirazioni e di non offenderne mai la presenza con il peccato.
Gli angeli sono venerabili quali esseri superiori a noi uomini, soprattutto per la grazia, la gloria e la dignità eccelsa di cui Dio li ha rivestiti, e in riconoscenza per l’opera che compiono a nostro favore.
Agli angeli dobbiamo quindi onore e venerazione, attestando, anche con segni esterni, che riconosciamo la loro dignità, i loro benefici, che siamo loro sottomessi e riconoscenti, e ricorrendo alla loro potente intercessione presso Dio.
Inoltre, al nostro Angelo Custode dobbiamo:
1. Gratitudine per i benefici che riceviamo da lui - il nostro Angelo Custode è sempre pronto ad illuminarci, ispirarci, guidarci e custodirci, perciò gli dobbiamo amore e gratitudine, che non devono limitarsi a pii sentimenti e a parole, ma concretizzarsi nei seguenti modi:
2. Docilità alle sue ispirazioni - Abbiamo il dovere di ascoltare la voce dell’Angelo Custode, che ci suggerisce continuamente buoni pensieri e buoni propositi attraverso i moniti della coscienza. Trascurarli significa disprezzare e trascurare le ispirazioni di Dio che ci illumina e guida attraverso il suo ministro, che ha posto al nostro fianco.
3. Non offenderne mai la presenza con il peccato - l’Angelo Custode è al nostro fianco per tenerci lontani dal peccato, spronarci e guidarci alla virtù. Peccando gli manchiamo di rispetto e ne offendiamo la presenza. Il modo migliore per dimostrarci riconoscenti è quello di evitare il peccato e praticare la virtù: in questo modo la sua azione in nostro favore è veramente fruttuosa.
RIFLETTO:
La certezza che un Angelo è sempre al nostro fianco e si occupa sempre di noi, ci deve riempire di gioia e rendere più attenti per evitare il peccato e praticare la virtù, compiendo bene il nostro dovere.
ESEMPIO:
1. S. Bernardo, mentre cantava il “Te Deum” con i suoi monaci, vide una moltitudine di angeli entrare in coro, mettersi ciascuno al fianco di ogni religioso, esortare parecchi di essi a una maggior devozione e procedere tutti con la soavità del canto.
2. Santa Cecilia aveva il dono di vedere il suo Angelo Custode. Il giorno stesso delle sue nozze con Valeriano, ancor pagano, gli rivelò che un angelo era sempre al suo fianco e che lo avrebbe colpito se non avesse rispettato la sua verginità. Valeriano restò altamente stupito ed espresse il desiderio di vedere con i suoi occhi l’angelo della sposa. Santa Cecilia rispose che non avrebbe potuto vederlo se prima non si fosse fatto cristiano. Seguendo il consiglio della castissima sposa, Valeriano si recò dal pontefice Urbano, si istruì alla religione cristiana e ricevette il battesimo. Quando tornò a casa vide accanto a Cecilia un angelo splendente, con due corone che posò sul capo degli sposi. Era l’avvertimento e la promessa del prossimo martirio.
Chi sono i demoni?
I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell’Inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano l’uomo al male.
2. Santa Cecilia aveva il dono di vedere il suo Angelo Custode. Il giorno stesso delle sue nozze con Valeriano, ancor pagano, gli rivelò che un angelo era sempre al suo fianco e che lo avrebbe colpito se non avesse rispettato la sua verginità. Valeriano restò altamente stupito ed espresse il desiderio di vedere con i suoi occhi l’angelo della sposa. Santa Cecilia rispose che non avrebbe potuto vederlo se prima non si fosse fatto cristiano. Seguendo il consiglio della castissima sposa, Valeriano si recò dal pontefice Urbano, si istruì alla religione cristiana e ricevette il battesimo. Quando tornò a casa vide accanto a Cecilia un angelo splendente, con due corone che posò sul capo degli sposi. Era l’avvertimento e la promessa del prossimo martirio.
Chi sono i demoni?
I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell’Inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano l’uomo al male.
LA PROVA DEGLI ANGELI:
Prima del mondo materiale e dell’uomo, Dio creò una grande moltitudine di puri spiriti e li sottopose a una prova di fedeltà, perché meritassero la gloria soprannaturale e la felicità della visione beatifica. Una parte di angeli fu fedele a Dio.
Invece Lucifero, il cui nome significa “portatore di luce” e molti altri angeli rifiutarono di riconoscere la propria dipendenza da Dio e pretesero di essere eguali a Lui, nonostante che comprendessero tutta la malizia del loro peccato e il castigo a cui sarebbero stati necessariamente e inesorabilmente colpiti. Questo gravissimo peccato di superbia non aveva le attenuanti dell’ignoranza e della debolezza propria dell’uomo viatore, e meritò dalla divina giustizia una punizione terribile e immediata.
Appena per bocca di Lucifero e dei suoi angeli echeggiò il grido di rivolta, seguì in cielo una grande battaglia: Michele (arcangelo) con i suoi angeli combatterono contro il dragone (Lucifero dopo il peccato è anche detto Satana o dragone) e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il loro luogo non fu più trovato in cielo. E quel gran dragone, quell’antico serpente che si chiama diavolo, il quale seduce tutto il mondo, fu precipitato con gli altri angeli ribelli (Ap 12, 7-10). Immediatamente sprofondarono nell’Inferno creato da Dio in quel momento e furono condannati alle pene eterne della privazione di Dio e del fuoco, con ogni altro male.
Nell’Inferno, gli angeli ribelli (diavoli o demoni) sono privi di tutti i doni soprannaturali, ma conservano l’intelligenza e la potenza propria della loro natura. Impotenti contro l’Altissimo, che vorrebbero annientato, sfogano la rabbia e l’odio specialmente contro l’uomo, capolavoro divino del mondo visibile, cercando di indurlo al peccato, di condurlo alla dannazione eterna e di impedirgli così di occupare in Cielo il posto che essi hanno lasciato vuoto.
Dio permette che il diavolo tenti l’uomo e lo tormenti solo in quella misura che può giovare all’uomo stesso per esercitare la virtù e meritare una più splendente corona di gloria in Cielo. Infatti, per quanto siano gravi, frequenti e violente le tentazioni diaboliche, Dio non ci nega mai la grazia che ci rende capaci della vittoria.
ESEMPIO:
Per provare e rendere perfetta la virtù del giusto Giobbe, Dio permise che il demonio lo privasse della famiglia, delle ricchezze e della salute. In tutti questi frangenti, Giobbe non peccò mai; anzi benedisse sempre il Signore, accettando il male fisico come aveva accettato il bene. Alla fine Dio stesso intervenne e premiò il suo servo, ridandogli una nuova famiglia, la salute e le ricchezze raddoppiate.
Se dunque soccombiamo alle tentazioni è colpa nostra, perché trascuriamo di pregare e di evitare le occasioni, e aderiamo volontariamente alle proposte del demonio, del mondo e delle nostre passioni, che sono gli alleati del demonio.
Oltre che invitare l’uomo al male, il demonio può nuocergli, quando Dio lo permette, invasando il corpo della vittima prescelta e muoverlo come se egli stesso sostituisse l’anima; altre volte può infestare persone o cose dall’esterno, senza tuttavia poter muovere le facoltà interiori della vittima prescelta.
RIFLETTO:
Per riuscire vittoriosi nella lotta contro il demonio e le sue tentazioni, occorre mettere in pratica l’avvertimento del nostro Maestro e Signore: Vigilate e pregate, per non cadere in tentazione (Mt 26, 41).
(Veronica Tribbia - Dal catechismo di San Pio X)
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