CONTRO IL MODERNISMO - 6: I GERMOGLI DELLA FEDE. SEGUITO DELL'ESPOSIZIONE DELLA FILOSOFIA RELIGIOSA (parte prima)

Nella teologia modernista la fede avrebbe dei “germogli”, quali la Chiesa, i dogmi, le cose sacre e i libri santi.

Cominciamo con il dogma. Per i modernisti, esso nasce da un impulso o bisogno del credente; questi elabora il dogma nei suoi pensieri, cioè investiga e abbellisce la primitiva formula del dogma. Tale elaborazione non avviene secondo una specifica logica, ma secondo una serie di circostanze, oppure, come dicono i modernisti, avviene vitalmente.
Il risultato è che alla primitiva formula del dogma si aggregano a poco a poco formule secondarie, le quali, congiunte in una costruzione dottrinale, qualora vengano sancite dal magistero pubblico come confacenti alla coscienza comune, prendono il nome di dogmi.
Le speculazioni teologiche, sebbene i modernisti le distinguano dal dogma in sé, vengono considerate utili, sia per mettere d'accordo scienza e religione, sia per illustrare all'esterno la religione stessa e difenderla; forse, possono essere utili per preparare la materia per qualche dogma futuro.

La dottrina modernista dei teologi riguardo il culto sacro è piena di errori, specie riguardo i Sacramenti.
Secondo i modernisti, il culto sorge da un doppio impulso o da una doppia necessità. [Il sistema dei modernisti funziona solo tramite intimi impulsi o necessità...] Il primo impulso sarebbe per dare qualcosa di sensibile alla religione; il secondo, per propagarla, il che non potrebbe avvenire senza una qualche forma sensibile e qualche atto di consacrazione che chiamano Sacramenti.

FIDUCIA IN GESU' CROCIFISSO

Sia in noi un sommo orrore al peccato non solo mortale, ma anche veniale deliberato, poiché Gesù Cristo ci dice: Chi sarà infedele nel poco, diverrà pure infedele nel molto.

Difatti le grandi cadute di Caino, Saulle, Giuda ed altri ebbero principio dal non essere stati fedeli nel poco; ed altrettanto accadrà a noi, se non saremo vigilanti a fuggire i peccati veniali. A tal fine procuriamo di fare ogni giorno almeno un quarto d’ora di meditazione sulle massime eterne: Ricordati de’ tuoi Novissimi dice il Signore, se vuoi star sempre lontano dal peccato.

Promettete, scriveva Santa Teresa, di fare un quarto d’ora di meditazione ogni giorno, ed io nel nome di Gesù Cristo vi prometto il Paradiso.

Per mezzo della meditazione San Francesco Saverio divenne tutto di Dio; così dicasi di innumerevoli altri Santi. Facciamo speciale soggetto della nostra meditazione i dolori di Gesù Crocifisso, poiché insegna San Bonaventura che non c’è pratica più utile a santificare un’anima che la meditazione dei patimenti di Gesù Cristo: onde ci consiglia a meditare ogni giorno la passione del divino Salvatore, se vogliamo progredire nell’amore divino.

Sant’Agostino poi dice: Vale più una lacrima sparsa per la memoria della Passione, che il digiuno in pane ed acqua continuato in una settimana.

Perciò i Santi si sono sempre occupati a considerare i dolori di Gesù Cristo; San Francesco d'Assisi per tal mezzo diventò un serafino di carità, esclamando sovente: Il mio libro è Gesù Crocifisso.

Mettiamo nel Crocifisso Signore tutta la confidenza, ricordandoci della massima: Chi niente spera, niente ottiene; chi poco spera, poco ottiene; chi tutto spera, tutto ottiene.

(Manuale di Filotea)

SAN PIETRO APOSTOLO

"Voi dunque, o fratelli, istruiti per tempo, siate in guardia, affinché trascinati dall'errore degli stolti non abbiate a vacillare nella vostra fermezza. Anzi crescete nella grazia e nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo. A Lui gloria, adesso e nel giorno dell'eternità. Amen."

San Pietro è l'apostolo che Gesù Cristo scelse come primo papa della Chiesa.
“E voi,” chiese loro “chi dite che Io sia?”. Simon Pietro rispose: “Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente”. Gesù gli replicò: “Tu sei beato, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E Io ti dico che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che tu legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che tu scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. (Mt 16, 15-19)
La grandezza di S. Pietro consiste proprio nell'esser stato nominato Primo Sommo Pontefice, Vicario di Cristo, Capo visibile della Chiesa di Dio, pietra angolare su cui si regge la Chiesa. Nessun successore ha voluto chiamarsi Pietro, per rispetto al santo apostolo.

LA VITA
Nacque a Bethsaida in Galilea, ed era un pescatore del lago di Tiberiade insieme a suo fratello Andrea. Il nome di S. Pietro era Simone, che in ebraico significa “Dio ha ascoltato”. Era sposato e adottò un piccolo discepolo di Gesù, di nome Marziam. S. Pietro conobbe Gesù Cristo tramite il fratello Andrea, che, dopo aver ascoltato l’esclamazione di Giovanni Battista “Ecco l’Agnello di Dio!” indicando Gesù, si era recato a conoscerlo ed ascoltarlo; convintosi, condusse anche Simone da Gesù. Pietro e Andrea furono i primi Apostoli che Gesù chiamò a sé.

LEZIONE DI GESU' CRISTO AI SUOI SACERDOTI

Manca poco alla salita al Cielo del Signore. Gesù raduna i suoi Apostoli e li istruisce riguardo la loro missione del Sacerdozio.

"Considerate che contro di voi cospira il mondo, l'età, le malattie, il tempo, le persecuzioni. Non vogliate perciò essere avari di ciò che avete avuto e imprudenti. Trasmettete per questo in Nome mio il Sacerdozio ai migliori fra i discepoli, perché la Terra non resti senza sacerdoti. E sia carattere sacro concesso dopo acuto esame, non verbale ma delle azioni di colui che richiede di essere sacerdote, o di colui che voi giudicate buono ad esserlo.
Pensate a ciò che è il Sacerdote. Al bene che può fare. Al male che può fare. Avete avuto l'esempio di ciò che può fare un sacerdozio decaduto dal suo carattere sacro. In verità vi dico che per le colpe del Tempio questa nazione sarà dispersa. Ma anche in verità vi dico che ugualmente sarà distrutta la Terra quando l'abominio della desolazione entrerà nel novello Sacerdozio conducendo gli uomini all'apostasia per abbracciare le dottrine dell'Inferno. Allora sorgerà il figlio di Satana e i popoli gemeranno in un tremendo spavento, pochi restando fedeli al Signore, e allora anche, fra convulsioni d'orrore, verrà la fine dopo la vittoria di Dio e dei suoi pochi eletti, e l'ira di Dio su tutti i maledetti. Guai, tre volte guai se, a confortare gli ultimi cristiani, non ci saranno veri Sacerdoti come ci saranno per i primi.

ELEMENTI DI CATECHESI - 31: LA CHIESA

Che cos'è la Chiesa?
La Chiesa è la società dei veri cristiani, cioè dei battezzati che professano la fede e la dottrina di Gesù Cristo, partecipano ai suoi Sacramenti e ubbidiscono ai Pastori stabiliti da Lui.

Per formare una società, occorre che vi siano più persone, che tendono ad uno stesso fine, sotto la guida dell'autorità e delle leggi. Così è la Chiesa, perché comprende una moltitudine di individui, sottoposti alla legge di Cristo, che tendono al fine comune (la salvezza eterna), sotto la guida dei legittimi Pastori.

Solo il Battesimo è la porta d'ingresso della Chiesa: è l'atto che fa membri della società di Cristo e sottopone all'obbligo di vivere in conformità alla fede e alla legge cristiana, per poter raggiungere il fine comune della salvezza eterna.

Per essere veri ed effettivi membri della Chiesa, però, non basta il Battesimo, ma occorre conoscere e osservare le leggi di Dio. La Chiesa ha ricevuto da Gesù Cristo la Rivelazione, un complesso di verità e misteri soprannaturali da custodire, difendere, insegnare e tramandare; verità e misteri che i battezzati devono credere con la fede e praticare con le opere. Coloro che non credono o non mettono in pratica ciò in cui credono, non sono veri e perfetti cristiani, anche se battezzati.