RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 15/IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA (TERZA PARTE)

Capitolo VI.
Del ministro di questo sacramento e dell’assoluzione.

Quanto al ministro di questo sacramento, il santo sinodo dichiara, che sono false e del tutto aliene dalla verità del vangelo tutte quelle dottrine che estendono perniciosamente a qualsiasi altro uomo, oltre i vescovi e i sacerdoti, il ministero delle chiavi. Esse ritengono che quelle parole del Signore: Tutto ciò che legherete sulla terra, sarà legato anche in cielo, e tutto ciò che scioglierete sulla terra, sarà sciolto anche in cielo (263) e: a quelli, di cui avrete rimesso i peccati, saranno rimessi, a quelli, di cui li avrete ritenuti, saranno ritenuti (264) siano state dette a tutti i fedeli del Cristo, senza differenza alcuna e senza distinzione, contro l’istituzione di questo sacramento; così che ognuno abbia il potere di rimettere i peccati: quelli pubblici con la correzione, se chi viene corretto si sottomette; i segreti, attraverso una spontanea confessione, fatta a chiunque.

Il concilio insegna pure che anche quei sacerdoti che sono in peccato mortale, per la grazia dello Spirito santo, conferita nell’ordinazione, esercitano la funzione di perdonare i peccati come ministri di Cristo e che non giudicano secondo verità quelli che sostengono che questo potere manchi ai sacerdoti cattivi.

RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 14/IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA (SECONDA PARTE)

Capitolo V.
La confessione.

Dalla istituzione del sacramento della penitenza già spiegata, tutta la chiesa ha sempre creduto che sia stata istituita anche, dal Signore, la confessione completa dei peccati (256) e che per tutti quelli che dopo il battesimo siano caduti in peccato essa sia necessaria iure divino; Gesù Cristo, infatti, nostro Signore, poco prima di salire dalla terra in cielo, lasciò i sacerdoti, suoi vicari (257), come capi e giudici (258), cui devono deferirsi tutte le colpe mortali, in cui i fedeli cristiani fossero caduti, perché, in virtù del potere delle chiavi, pronunzino la sentenza di remissione o di redenzione. È chiaro, infatti, che i sacerdoti non avrebbero potuto esercitare questo giudizio senza conoscere la causa né imporre le penitenze con equità, se i penitenti avessero dichiarato i loro peccati solo genericamente, e non invece, nella loro specie ed uno per uno.

Si conclude da ciò che è necessario che i penitenti manifestino nella confessione tutti i peccati mortali, di cui hanno consapevolezza dopo un diligente esame di coscienza, anche se essi sono del tutto nascosti e sono stati commessi soltanto contro i due ultimi comandamenti del Decalogo (259), che spesso feriscono più gravemente l’anima, e sono più pericolosi di quelli che si commettono alla luce del sole.

RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 13/IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA (PRIMA PARTE)

SESSIONE XIV (25 novembre 1551)
Dottrina dei santissimi sacramenti della penitenza e dell’estrema unzione.

Il sacrosanto concilio ecumenico e generale Tridentino, riunito legittimamente nello Spirito santo, sotto la presidenza dello stesso legato e degli stessi nunzi della santa sede, quantunque del sacramento della penitenza si sia parlato molto nel decreto sulla giustificazione quasi necessariamente, per la stretta relazione degli argomenti, è tanto, tuttavia, in questa nostra età, il cumulo dei diversi errori su di esso, che non sarà di poca utilità pubblica dare di esso una definizione più esatta e più completa. In essa, messi a nudo e abbattuti tutti gli errori con l’aiuto dello Spirito santo, la verità cattolica diverrà più chiara e più evidente. Questo santo sinodo la propone ora a tutti i cristiani, perché la conservino per sempre. 

Capitolo I.
Della necessità e della istituzione del sacramento della penitenza.

Se in tutti i rigenerati la gratitudine verso Dio fosse tale, da conservare per sempre la giustizia ricevuta, per suo beneficio e grazia, nel battesimo, non sarebbe stato necessario che fosse istituito un altro sacramento diverso dal battesimo stesso, per la remissione dei peccati.

Ma Dio, ricco di misericordia (240), conosce la nostra debolezza (241), ha trovato il rimedio della vita anche per quelli che si fossero, poi, consegnati alla schiavitù del peccato e al potere dei demoni, e cioè il sacramento della penitenza, con cui a chi cade dopo il battesimo, è applicato il beneficio della morte di Cristo.

CONTRO IL MODERNISMO - 2: LA FILOSOFIA RELIGIOSA DEI MODERNISTI (parte prima)

La filosofia religiosa dei modernisti pone fondamento su quello che viene chiamato agnosticismo: questa dottrina porta la ragione umana a procedere entro i limiti dei fenomeni, cioè tutto ciò che appare e il modo in cui esso appare. La ragione non avrebbe il diritto né la facoltà di superare questo limite; perciò non è possibile giungere a Dio, né conoscere la sua esistenza sia pure attraverso le cose visibili. Da qui si conclude che Dio non può essere l’oggetto diretto della scienza, e non si può pensare che Dio sia il soggetto della storia.

Poste queste premesse, le scienze della teologia naturale, dei motivi di credibilità, della rivelazione esterna di Dio sono tolte di mezzo e confinate dai modernisti nell’intellettualismo, considerato da loro un sistema ridicolo e scadente.

Tale mostruosità di errori fu già apertamente condannato dalla Chiesa nel Concilio Vaticano. Nel XIX secolo, il Concilio così sanciva: “Se qualcuno dirà che l’unico vero Dio, nostro Creatore e Signore, non può essere conosciuto con certezza dal lume naturale della ragione umana attraverso le cose che da Lui sono state fatte, sia anatema”, come pure “Se qualcuno dirà che la rivelazione divina non può rendersi credibile per segni esterni, e che perciò gli uomini devono procedere verso la fede solo attraverso l’interiore esperienza o l’ispirazione privata di ciascuno, sia anatema”.

SANTA BERNADETTE SOUBIROU, ORA PRO NOBIS

Aforisma
 
Quel poco tempo che siamo al mondo, bisogna impiegarlo bene.

La vita

Santa Bernadette Soubirous nacque a Lourdes il 7 Gennaio 1844. Era la maggiore di quattro fratelli: Toinette, Jean-Marie e Justin. La sua famiglia era molto povera e tutti dovevano lavorare molto.
Bernadette non poteva andare a scuola, né a catechismo dato che doveva aiutare sua madre nei lavori di casa e accudire i suoi fratelli più piccoli; infatti lei non sapeva né leggere né scrivere. Le piaceva però recitare tutti i giorni la corona del S. Rosario e ne aveva sempre una con sé. Bernadette era una bambina di salute molto cagionevole e si ammalava frequentemente: però anche quando era malata, non cessava di aiutare i suoi genitori.

Un giorno Bernadette, sua sorella Toinette e un'amica andarono a raccogliere legna per il camino. Le tre bambine arrivarono ad una grotta di fronte al fiume. Toinette e la sua amica si tolsero le scarpe rapidamente ed attraversarono il fiume.
Bernadette si sedette di fronte alla grotta e iniziò a togliersi le calze. All'improvviso udì un rumore come di un forte vento che la fece voltare. Alzò la testa e di fronte a sé vide una giovane bellissima che la salutava. Al braccio destro aveva appeso un Rosario. Il suo vestito era bianco ed azzurro e aveva una rosa rossa su ogni piede. Era splendente. La Signora domandò a Bernadette di avvicinarsi e la bambina, vedendole in mano un Rosario, si mise a pregare. La Signora, che era la Vergine Maria, apparve molto contenta.

MAGGIO MESE DI MARIA

Il mese di Maggio è dedicato alla devozione particolare a Maria Santissima. Cosa si può fare concretamente?

Il Santo Rosario è la preghiera in assoluto più gradita a Dio; in questo mese è infatti consigliabile la recita devota e attenta della corona, senza pregare meccanicamente - come purtroppo a volte succede! -, senza distrazioni e mantenendo un impegno costante (meglio ancora, quotidiano!).

O anche, possiamo aggiungere delle devozioni, prendere un impegno per onorare la nostra Madre celeste e chiederLe sempre la Sua protezione. 

- DEVOZIONE DELLE “TRE AVE MARIA” -

Questa pia pratica fu rivelata dalla Madonna a Santa Matilde. La Vergine benedetta, apparsa alla Santa, le fece questa promessa: “Tutti quelli che reciteranno devotamente ogni giorno, mattina e sera, tre Ave Maria in onore della potenza, sapienza e amore, di cui la SS. Trinità ha ricolmato il mio Cuore, otterranno la perseveranza finale”.
E’ una pratica mariana e trinitaria insieme raccomandata da molti Santi e dai Sommi Pontefici.

Preghiera:
Maria, Madre mia, liberami dal cadere in peccato mortale
per il potere che ti ha concesso l’Eterno Padre, Ave ...,
per la sapienza che ti ha concesso il Figlio, Ave ...,
per l’amore che ti ha concesso lo Spirito Santo, Ave ... .

ELEMENTI DI CATECHESI - 16: I PURI SPIRITI

Chi sono i puri spiriti?
I puri spiriti sono esseri intelligenti senza corpo.

Dio non creò soltanto ciò che è materiale nel mondo, ma anche i puri spiriti e crea l’anima di ogni uomo. - Al di sopra degli esseri materiali vi sono altre creature di Dio, ancora più perfette. Di questi esseri immateriali, noi conosciamo gli angeli - o puri spiriti - e l’anima umana, spirito che è fatto per essere unito ad un corpo materiale.

Gli angeli sono dotati di un’intelligenza acutissima, che comprende istantaneamente le cose senza bisogno di ragionamento o dell’uso dei sensi. L’intelligenza degli angeli ammessi alla gloria del Cielo, oltre che dalla loro propria natura, proviene dal lume della gloria nella visione beatifica, che svela loro Dio e tutte le sue opere, rispecchiate nella divina Essenza. Gli angeli hanno inoltre una volontà potentissima, capace di volere e di operare cose che per noi sono prodigiose.
Un esempio di intelligenza angelica lo troviamo nella liberazione di S. Pietro dal carcere (At 12, 6-12): l’angelo entrò nella prigione a porte chiuse, svegliò l’apostolo e gli ordinò di alzarsi e di seguirlo, lo guidò attraverso la prigione, gli spalancò le porte e gli restituì la libertà.

UNA DOMENICA SPECIALE...

Domenica 8 maggio ci ha fatto visita Padre Konrad zu Loewenstein, cappellano di CorsiaGiovani e collaboratore della Corsia dei Servi
La mattina ha celebrato la S.Messa presso il Sanuario della Madonna della Neve in quel di Bergamo. 
Nel pomeriggio, quando inizialmente per colpa di "equivoci" (poi chiariti) sembrava non disponibile la sede, è stata confermata dal parroco don Eliseo (che ringraziamo) la disponibilità del Santuario anche per il programma pomeridiano: catechesi tenuta da Padre Konrad sul tema del matrimonio e, a seguire, ora di adorazione con l'esposizione del Santissimo. Il tutto si è concluso con la Benedizione Eucaristica.
Rendiamo grazie al Signore per la bellissima giornata che ci ha donato (una vera e propria boccata d'ossigeno! di questi tempi...) e ringraziamo tutti quanti hanno reso possibile il suo svolgersi.

La Redazione

S.Messa presso Santuario S.Maria ad Nives
Ora di adorazione al S.S.