LA DEVOZIONE ALLA MADONNA PER SALVARE L'INTEGRITA' DELLA DOTTRINA

Da sempre la Vergine Maria è considerata la debellatrice di tutte le eresie. Padre Tinti nel suo celebre Maria, debellatrice delle eresie così scrive: “La Chiesa ha sempre invocato Maria SS.ma come debellatrice di tutte le eresie, ed ha introdotto nella sacra liturgia quel versetto che racchiude il più magnifico elogio che si possa fare della Beatissima Vergine: ‘Gaude, Maria Virgo, cunctas haereses sola interemisti in universo mundo’ (dal Breviario Romano). (…).

Ora se la Chiesa ha inserito nella sua liturgia (questo elogio) bisogna ammettere che sino dal tempo apostolico questa fosse una convinzione universale, e cioè che la Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio, per i misteri operati in Lei, aveva dato modo di confermare i dogmi della Divina Incarnazione, della reale persona di Cristo e della universale redenzione. Da questi dogmi ne vennero poi gli argomenti che sconfissero le varie eresie. Di qui l’elogio attribuito a Maria SS.ma debellatrice delle eresie.


Vediamo di individuare alcuni punti importanti per i quali la devozione alla Madonna davvero diventa la salvaguardia più importante per l’integrità della dottrina. Individuiamo quattro punti.

1.Perché Maria ci ha donato la Verità. Infatti, se Maria non avesse detto di “sì” all’Angelo (possibilità nella natura non nell’immensa Grazia ricevuta dalla Vergine), sarebbe stato pregiudicato il progetto di Dio. Ci sarebbe stata una seconda possibilità? Non lo sappiamo. Può darsi di sì, ma può anche darsi di no. Ragioniamo su questo. L’assenso di Maria Vergine è l’obbedienza. Ella, Nuova Eva, si contrappone alla Prima Eva per la quale entrò il peccato nel mondo. Ciò che rende diversa Maria da Eva è l’umiltà. Eva peccò perché attratta dalla possibilità di “diventare come Dio”; Maria ci ha ridonato la Grazia convinta che l’unica posizione umanamente ragionevole fosse quella di farsi “ancella di Dio”. Ebbene, dietro ogni eresia c’è sempre l’orgoglio. C’è l’intenzione di non voler ascoltare, bensì di rielaborare secondo i propri criteri e le proprie ambizioni. Dunque, da questo punto di vista, si capisce bene quanto la devozione mariana serva per ottenere la virtù dell’umiltà.

2.Perché Maria ha generato la Verità. Maria non si è limitata a donarci la Verità, l’ha anche generata. Ella ha dato il suo contributo. Il Verbo incarnato è l’unione del divino con l’umano. Ebbene, mentre il divino è stato apportato dallo Spirito Santo, l’umano è stato apportato da Maria Vergine. Maria ha dato il suo sangue e il suo nutrimento alla Verità incarnata. Se a Gesù avessero fatto l’analisi del nucleo mitocondriale, avrebbero trovato lo stesso nucleo mitocondriale di Maria. Ragioniamo su questo. Mettersi alla scuola di Maria, vuol dire mettersi alla scuola di Colei che ha generato la Verità. Quale modo migliore di conservare la Verità se non chiedendo l’aiuto a Colei che l’ha generata?

3.Perché Maria ha portato la Verità nel suo grembo. Maria è veramente Madre della Chiesa. La Chiesa è l’unione del divino con l’umano e già Cristo (il Capo) è tutta la Chiesa, per cui si può ben dire che la Vergine ha generato e portato la Chiesa dentro di sé. Ha alimentato la Chiesa con il suo sangue. Questo fatto che la Vergine abbia portato dentro di sé la Chiesa fa capire tutta la connotazione antignostica del Cristianesimo. La Verità è portata dal grembo di una donna, per cui si è chiamati, relativamente alla Verità, ad una dimensione di convivenza e non solo di conoscenza. Le eresie nascono sempre da un approccio alla Verità in senso primariamente intellettualistico. Paradossalmente (ma non troppo) anche in quelle eresie che negano il valore e la propedeuticità della ragione per l’atto di Fede. Il “Caso Lutero” lo dimostra ampiamente: per lui la ragione non aveva valore, eppure cercò nello studio della Scrittura il fondamento delle sue teorie, riducendo il Cristianesimo ad una “religione del Libro”. Così possiamo dire che tutta la deriva in senso intellettualistico della teologia contemporanea ha come causa proprio la voluta dimenticanza della devozione mariana; e nello stesso tempo la voluta dimenticanza di questa devozione è a sua volta causa della deriva intellettualistica della teologia contemporanea.

4.Perché Maria è l’immacolatezza della Verità. Maria è la purezza in quanto tale. Ella, a Lourdes venne a confermare il dogma promulgato dal beato Pio IX e disse di sé: Io sono l’Immacolata Concenzione. Non disse: Io sono stata concepita immacolatamente, ma Io sono l’Immacolata Concezione. Ovvero: Io sono la Purezza per eccellenza, l’unica purezza esistente nella realtà creaturale. Maria, dunque, ci ricorda come la purezza sia alla base dell’acquisizione della Verità e della sua generazione. Ella fu preservata proprio perché doveva generare il Verbo incarnato. Di per sé la perdita della purezza, pur essendo peccato grave, può non essere il peccato più grave, ma è senz’altro il peccato che più compromette la sfera intellettuale. Il rifiuto della purezza è la bestializzazione; e con la bestializzazione c’è la morte del retto intendere e della logica. Non si vive come si pensa, si finisce sempre col pensare come si vive. A tal riguardo, se si approfondisce lo studio della vita privata di molti eretici, si scopre quanto le formulazioni degli errori siano stati preceduti da cedimenti sul piano tanto della disciplina quanto della vita morale.


(Corrado Gnerre - Il Settimanale di Padre Pio)

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