I PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO

Secondo il catechismo di San Pio X sono 4 i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio:

1 commettere omicidio volontario;
2 l'atto impuro contro natura;
3 oppressione dei poveri;
4 defraudare l'operaio della giusta mercede.


In base a quale criterio Pio X ha fatto questo elenco?
Tale elenco è tratto dalla Sacra Scrittura che usa questo linguaggio (“gridare verso il cielo”) proprio per i quattro peccati menzionati.
Quindi Pio X ha ripreso pari pari quanto afferma la Sacra Scrittura in vari passi e l’ha messo in colonna.

Perchè sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio?
Si afferma che gridano vendetta al cospetto di Dio perché chiedono giustizia al Signore già nella vita presente a motivo della loro malizia e del grande turbamento che provocano nei rapporti tra gli uomini e nella società.

Dove sono menzionati nella Sacra Scrittura?
Ecco i passi della Sacra Scrittura dove sempre ricorre il termine “gridare”:

- a proposito dell’omicidio di Abele perpetrato da Caino, Dio dice a Caino: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!” (Gn 4,10).

- a proposito del peccato impuro contro natura, che si identifica con il peccato dei sodomiti, degli abitanti di Sodomia (è il peccato di omosessualità): “Disse allora il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!» Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli»” (Gn 18,20) e “Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli” (Gn 19,13).
[Nei tempi che stiamo vivendo, diversi eventi mostrano che le lobby omosessuali stanno dirigendo tutti i loro sforzi non soltanto per rendere agli occhi dell’opinione pubblica normali le unioni contro natura ed equipararle al matrimonio (con conseguente possibilità di adottare persino i bambini!), ma anche per giungere ad una legislazione in cui diventerà un reato chiamare peccato ciò che grida vendetta al cospetto di Dio.
Le innumerevoli manifestazioni pubbliche di tali vizio denominate “gay pride” e il perverso insegnamento del gender nelle scuole ne sono una prova.
Il fatto più grave comunque in queste circostanze è non solo il silenzio dell’autorità ecclesiastica, ma anche la presa di posizione di alcuni eminenti uomini di Chiesa in favore di ciò che essi chiamano i “diritti civili” alle unioni contro natura.
.. Andando avanti di questo passo nessuno potrà stupirsi se un giorno il Creatore reagirà come ai tempi Sodoma e Gomorra].

- a proposito dell’oppressione dei poveri si parla del lamento del popolo oppresso in Egitto: “Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Ittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono»” (Es 3,7-10).
Si parla anche del lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d'Egitto. Non maltratterai la vedova o l'orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io darò ascolto al suo grido” (Es 22,20-22).
Il testo va avanti dicendo come ascolterà il loro grido: “la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani” (Es 22,23).

- a proposito dell’ingiustizia verso il salariato: “Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nella tua terra, nelle tue città. Gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e a quello aspira. Così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato” (Dt 24,14-15) e: “Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente” (Gc 5,4). 


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