IL GRANDE MISTERO DI FEDE E DI AMORE

E’ nel Santo Vangelo che troviamo descritta con parole semplici e comprensibili a tutti, la storia meravigliosa della nascita di Gesù Bambino.
Questo libro non è come tanti altri scritti da mano d’uomo, destinati a passare di moda ed a scomparire col trascorrere dei secoli, essendo opere tutte terrestri e le parole che li compongono di quelle che passeranno. Il santo Vangelo non è opera solamente terrestre perché scritta da quattro Evangelisti; non appartiene alla letteratura umana ma divina, e la sua scomparsa non è pensabile neppure quando tutto sulla terra sarà distrutto perché il Vangelo è la storia di Dio che si è fatto Uomo tra gli Uomini per dimostrare con tutta la Sua vita terrena, dalla grotta di Bethleem fino al Calvario, che ama ciascuno di noi infinitamente più di quanto noi stessi sappiamo amarci. ma, affinché la lettura di questo preziosissimo libro possa saziarci l’anima con la soavità di quest’Amore infinito, dobbiamo leggerlo con cuore semplice e puro.

L’Incarnazione
Dio che si fa uomo! E’ uno dei misteri più alti della nostra Religione.
Il tempo predetto dai Profeti era giunto. La donna ebrea andava a marito nella speranza di divenire la madre del Messia. Però Iddio fin dall’eternità aveva già scelto la persona degna di dare al mondo il Salvatore. L’aveva arricchita di ogni grazia; era Maria Vergine, della stirpe di Davide, dimorante a Nazareth, in Galilea. Iddio, avendo dato alla creatura umana la libertà, rispetta questo dono e non obbliga alcuno a fare il bene. Rispettò perciò la libertà di Maria Vergine e prima di farsi uomo aspettò il suo “Sì”.

Dunque, Dio mandò un ambasciatore alla Vergine Santissima per comunicarle il mistero dell’Incarnazione della Seconda Persona della Trinità. Scelse a tal fine un Ufficiale della Suprema Gerarchia Celeste e precisamente l’Arcangelo Gabriele, “Fortezza di Dio”, quello stesso che sei mesi prima era stato mandato a Zaccaria.
Gabriele, obbedientissimo ai cenni divini, scese in forma visibile ed entrò nella casa di Maria Vergine. Le disse: “Ti saluto, o piena di grazia! Il Signore è con te! Tu sei benedetta fra tutte le donne!” . Maria nel sentire tali parole si turbò e si domandava cosa potesse significare quel saluto. Ma Gabriele soggiunse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e darai al mondo un Figlio, al quale porrai nome Gesù, che significa Salvatore. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo. Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre; ed Egli regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine.”
Maria Santissima tremò al pensiero di divenire Madre, avendo già offerto a Dio la sua perpetua verginità; per non venir meno al suo voto, avrebbe volentieri rinunciato a divenire Madre di Gesù Cristo. Perciò, nel suo turbamento, disse all’Arcangelo: “Ma come avverrà questo, se io non conosco uomo?”.
Rispose Gabriele: “Lo Spirito Santo verrà sopra di Te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra e perciò il Santo che nascerà da Te, sarà chiamato Figlio di Dio. Ecco, anche Elisabetta tua parente, ha concepito un figlio nella sua vecchiaia, ella che era chiamata sterile, ed è già al sesto mese, poiché nulla è impossibile a Dio.”
La Madonna sentendo che sarebbe divenuta Madre rimanendo anche Vergine, pronunciò il “Sì” che la Divinità aspettava: “Ecco la serva del Signore! Sia fatto di me secondo la tua parola!”.
In quell’istante la Seconda Persona della Santissima Trinità, il Figlio, uguale all’Eterno Padre, pur essendo vero Dio, cominciò ad essere anche vero uomo.
L’ambasciata era compiuta e l’Arcangelo Gabriele si partì senz’altro da Maria Vergine.
Risalta in quest’episodio l’amore grande che la Madonna nutriva pe la verginità, virtù angelica, la quale rende la persona umana in qualche modo simile agli Angeli. 
Timore di San Giuseppe
Maria Santissima era promessa sposa a San Giuseppe; era intenzione di lei, pur dopo lo sposalizio, di
conservare intatto il fiore della verginità. Assicurata dall’Arcangelo Gabriele, accettò di essere Madre
Vergine, però non rivelò il mistero a San Giuseppe. Questi, quando andò ad abitare con Lei, ignaro di tutto, essendo uomo giusto, non voleva esporre Maria al disonore, decise di lasciarla e di rimandarla segretamente a casa sua. Mentre San Giuseppe pensava ciò, Dio, che tutto vede ed osserva, mandò un
Angelo a rassicurarlo. L’Angelo gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non aver timore a prenderti in sposa Maria, perché quello che è nato da Lei è in opera dello Spirito Santo. Ella darà al mondo un Figlio, che tu chiamerai Gesù, poiché salverà il suo popolo dai peccati.” Poi l’Angelo ritornò a Dio. San Giuseppe rasserenò il suo spirito e per tutta la vita visse santamente con la Vergine Maria.

Nascita di Gesù
Il Figlio di Dio, per far comprendere agli uomini che la grandezza e la felicità non consistono nelle ricchezze, volle nascere in campagna, dentro una grotta, la quale serviva da ricovero agli animali, e volle essere sprovvisto anche del necessario. Maria Santissima nel cuore della notte, nel crudo inverno, prese fra le braccia Gesù Bambino e Lo pose con devozione nella mangiatoia, sulla paglia. Degnazione di Dio! ... Egli si fa uomo per salvare gli uomini e costoro neanche Lo pensano e dormono tranquillamente. Gli Angeli, adorando Dio umiliato, si meravigliarono della freddezza degli uomini. C’erano dei pastori, che passavano la notte all’aperto e facevano la guardia al gregge.
L’Arcangelo, ammantato di luce fulgidissima, si presentò ai pastori, i quali al vederlo, temettero grandemente.
“Non temete” - disse allora l’Arcangelo - “perché vi reco una buona novella di grande allegrezza per tutto il popolo. Oggi, nella città di Davide, vi è nato il Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo vi sia di segnale: troverete un Bambino posto in una mangiatoia.”
In quell’istante apparve una grande schiera di Angeli, che si dispose presso Gabriele. L’esercito celeste cominciò a lodare Dio, dicendo: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!” Dopo ciò gli Angeli cominciarono ad allontanarsi, risalendo in Cielo.
Gli Angeli non apparvero ai ricchi o ai sapienti del mondo, ma ad umili pastori, ad uomini semplici, onesti e laboriosi, timorati di Dio. Davanti al Signore è fango l’oro del mondo ed è stoltezza la sapienza umana; ciò che conta davanti a Dio è la virtù.

“Quando il demonio non può entrare col peccato nel santuario di un’anima, vuole almeno che essa sia vuota, senza padrone, ed egli allontana dalla Comunione” - Santa Teresina di Lisieux

(Fonte: Il crociato)

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