INIZIATIVA DI CORSIA GIOVANI: CONSACRAZIONE PERSONALE ALLA MADONNA

L'8 dicembre 2014, in occasione della Consacrazione a Maria Santissima di Corsia Giovani, sarà possibile, per quanti lo volessereo, consacrarsi personalmente alla Madonna, previa preparazione mensile seguendo il programma di seguito indicato. La Consacrazione avverrà al termine della S.Messa di lunedì 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione. Per ulteriori informazioni, scrivere alla Redazione.

Il mese di preparazione alla consacrazione suggerito dal Montfort intende essere un richiamo per tutta la vita: si tratta, quindi, di un impegno ascetico che ci deve accompagnare sempre. Del mese, il Santo offre una traccia suddivisa in quattro tempi. Un tempo, per liberarsi dallo spirito del mondo: occorre preparare il terreno, rivoltare le zolle. Diremmo, con linguaggio evangelico, che non si può mettere il vino nuovo in otri vecchi (cfr. Mt 9,17).

Segue una settimana finalizzata alla conoscenza di sé ed al pentimento dei propri peccati. Le due settimane finali tendono ad una conoscenza migliore di Maria e di Gesù: conoscenza che, per sua natura, dovrebbe portare a convinzioni profonde, ad assimilare ed interiorizzare i princìpi di fede a tal punto da segnare una svolta nella nostra vita.

Consacrazione In forma Personale


La consacrazione mariana è una rinnovazione della consacrazione battesimale, quindi un rinnovo delle promesse battesimali. "Poiché tutta la nostra perfezione consiste nell'essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo, la più perfetta di tutte le devozioni è senza dubbio quella che ci conforma, unisce e consacra più perfettamente a Gesù Cristo. Ora, essendo Maria, tra tutte le creature, la più conforme a Gesù Cristo, ne segue che, tra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma di più un'anima a Gesù Cristo Signore è la devozione alla Santa Vergine, sua Madre e che più un'anima sarà consacrata a Maria, più lo sarà a Gesù Cristo. E' per questo che la perfetta consacrazione a Gesù Cristo non è altro che una perfetta e totale consacrazione di se stessi alla Santa Vergine, che è la devozione che io insegno; o, in altre parole, una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo."

Dopo aver letto il Trattato si consiglia di procedere inquadrando il mese di preparazione alla consacrazione. Si procede con le varie settimane di preparazione seguendo le riflessioni della settimana e recitando le preghiere previste. A conclusione del mese è prevista la confessione.

Terminato il periodo di preparazione (le quattro settimane), si può fare la consacrazione in forma individuale. San Luigi Maria dà queste indicazioni (cfr. VD 231-232):


per la consacrazione: 
  1.  Scegliere una data significativa; può essere una solennità dell'anno liturgico, o una festa mariana, o anche una ricorrenza personale, come l'anniversario del proprio battesimo, l'onomastico, ecc.
  2. Confessarsi e comunicarsi; 
  3. Recitare la formula di consacrazione, riportata qui sotto; 
  4. Compiere un gesto che esprima la propria dipendenza da Gesù e Maria; "potrebbe essere un digiuno, una mortificazione, un'elemosina, un cero", o altro gesto significativo; 
  5. Incominciare a portare un segno della consacrazione avvenuta: "piccole catene di ferro" (VD 236), o una catenina, un anello, una medaglietta, ecc 
  6. Rinnovare l'atto di consacrazione almeno ogni anno, nel medesimo giorno, dopo rifatto il cammino di preparazione;
ogni giorno:
  1. Recitare ogni giorno una corona del Rosario;
  2. Recitare ogni tanto il Magnificat; 
  3. Ripetere ogni tanto la formula di appartenenza-consacrazione a Maria, anche breve "Totuus tuus...".

Prima Settimana LIBERARSI DELLO SPIRITO DEL MONDO

Ciò che conta, secondo lo spirito del mondo, è stare comodi e non avere problemi, mentre Gesù ci insegna ad andare incontro ai problemi degli altri e ad affrontare con serenità i propri. Gesù ha aiutato tutti: chi era malato, chi era in crisi, chi non era apprezzato. Egli ha dato la sua vita per noi, giorno dopo giorno, fino alla morte in croce. La mentalità del mondo è di voler essere qualcuno, essere importante, potere comandare, fare bella figura, essere ricchi per mostrare che siamo persone che contano. Nel mondo si cerca di essere furbi e forti più degli altri. Gesù ci ha detto invece che ciò che conta è volersi bene, la carità, l'amore. Perciò bisogna essere gli uni al servizio degli altri, disponibili e capaci di trovare gioia in questo. Dobbiamo sapere accettare anche i nostri limiti, senza pretendere di fare tutto; ma nello stesso tempo dobbiamo sapere di poter essere utili agli altri, nelle piccole cose di ogni giorno, nel consolare chi è in difficoltà, nell'incoraggiare sempre, nel non creare divisione ma unità; nel sapere vedere il Signore che opera nelle circostanze della vita. Di fronte alla gioia degli altri, spesso lo spirito del mondo porta ad essere invidiosi. Invece dobbiamo ringraziare il Signore nel vedere le buone qualità degli altri. Di fronte al dolore, chi non ha fede è tentato di ribellarsi, anche senza potere cambiare le cose. Il vangelo ci insegna ad avere serenità, a pensare che Dio è per noi un Padre amoroso, che ci conduce per mano; non dobbiamo mai disperare, ma prendere le cose ogni giorno con pazienza. A volte in questo modo possiamo migliorare la nostra situazione; altre volte il Signore ci dà la forza per sopportare le sofferenze. Nel mondo, attorno a noi, c'è il male; tante cose che non vanno come il Signore vorrebbe. Chi non ha fede non si preoccupa di questo. Gesù invece ci invita a impegnarci per vincere il male, senza lasciarci scoraggiare se vediamo che occorre molto tempo e che non otteniamo subito i risultati che vorremmo. Dobbiamo avere fiducia che il Signore può aiutarci a vincere ogni forma di male.

Propositi e attenzioni
: Cerchiamo di togliere da noi quello che ci può essere ancora di mondano: desiderio di apparire, di imporci sugli altri. l'invidia, lo spirito di ribellione. Riponiamo fiducia nel Signore, sull'esempio della Santa Vergine, che non ha Guardato a ciò che pensavano gli altri, ma ha detto unicamente al Signore: "Eccomi, si faccia di me secondo la volontà di Dio".

Seconda Settimana CONOSCERE SE STESSI

Nella vita spirituale è importante conoscere bene anche noi stessi, altrimenti ci possiamo ingannare, o illudere, oppure non avere il coraggio di fare il bene perché pensiamo di non esserne capaci. Ognuno di noi ha delle buone qualità. Non dobbiamo pensare di non valere nulla: il Signore ha fiducia in noi e ci vuole come suoi collaboratori. La vita di ciascuno è infatti preziosa agli occhi del Signore. Egli è andato in cerca della pecora smarrita; ha aspettato il ritorno del figlio che si era allontanato da casa.

Quali sono le nostre buone qualità, i nostri talenti? Sensibilità, generosità, bontà, disponibilità, discrezione, amabilità, dolcezza, intelligenza, forza di volontà, senso dell’organizzazione, creatività, capacità di collaborare con gli altri, pazienza, perseveranza. Cerchiamo di conoscere i talenti che Dio ci ha dato. Possiamo farci aiutare in questo da chi ci conosce: il marito, la moglie, i figli, i genitori, gli amici, un sacerdote. Ma abbiamo pure i nostri limiti e difetti. I limiti: la poca salute, la paura, la timidezza, una grande emotività, la mancanza di fiducia in noi stessi, poco senso pratico. I limiti non sono delle colpe. Siamo fatti così. I difetti invece possono essere colpevoli: essere arroganti, presuntuosi, violenti, superbi, distratti, egoisti, avidi. I difetti si possono correggere se li conosciamo e vi facciamo attenzione.

Possiamo riuscirci con il tempo, senza pretendere di essere subito perfetti, ma confidando nella misericordia del Signore, facendoci aiutare, pregando.

I nostri limiti dobbiamo invece accettarli serenamente. Non dobbiamo pretendere di fare ciò che veramente è al di là delle nostre possibilità. Questo ci ricorda che solo Dio è grande e che noi siamo poca cosa; ci mantiene nell’umiltà, ma anche nella fiducia e nell’abbandono a Dio. La nostra natura umana è stata salvata da Gesù Cristo. Dobbiamo perciò credere che il Signore può compiere molte cose in noi, nonostante le debolezze e i limiti nostri. Per mezzo nostro egli può compiere meraviglie, senza che noi sappiamo come.

Propositi e attenzioni: Chiediamo la conoscenza di noi stessi, per offrire tutto a Dio: le buone qualità, perché siano a servizio del bene, a vantaggio degli altri e non per il nostro interesse; e i limiti e i difetti, perché il Signore ci aiuti a superarli, o ad accettarli con semplicità. La Santa Vergine, scrive san Luigi Maria, ci presenta al Signore come su un vassoio d’oro; se ci sono difetti e debolezze, ella supplisce con la grazia che ci ottiene da Dio.


Terza Settimana CONOSCERE LA SANTA VERGINE MARIA


“È per mezzo di Maria che Gesù Cristo è venuto al mondo, ed è ancora per mezzo di lei che egli deve regnare nel mondo” (Trattato della vera devozione a Maria, n. 1). Per questo dobbiamo conoscere il posto e il ruolo che Dio ha assegnato a Maria nella storia della salvezza e quindi anche nella storia nostra, come persone in cammino verso Dio.

Già nell’Antico Testamento viene prefigurata la presenza di Maria nel piano di Dio e nel Nuovo Testamento, Gesù nasce da Maria e rimane alle sue dipendenze fino all’età adulta. Maria è presente all’inizio della vita pubblica di Gesù. poi ai piedi della croce e infine alla Pentecoste. Maria è collaboratrice dello Spirito Santo nel formare Gesù e darlo al mondo.

Ella continua ad essere presente ora, nel tempo della Chiesa, che è il tempo dello Spirito Santo, fino alla fine dei secoli.

Maria è la donna fedele (cioè donna di fede), in ascolto di Dio, docile, disponibile e obbediente. È la donna in preghiera, per conoscere ciò che Dio vuole da lei. È la madre di Gesù e nostra. È la donna che offre a Dio se stessa, Gesù Cristo, il mondo intero e tutti noi. È donna di speranza (mai disperata), perché sa che i piani di Dio alla fine trionfano. È donna di carità, perché spende tutta la sua vita per gli altri.

Nel nostro cammino verso la santità, cioè verso Dio, dobbiamo imitare Maria. Come lei accogliere la chiamata di Dio ad essere madre di Gesù e a portarlo agli altri, aiutando la fede degli altri.

Maria ha risposto con prontezza, generosità, perseveranza. I frutti dell’azione di Dio in Maria: ella è la donna pienamente realizzata, serena anche davanti alla sofferenza, capace di gioire e di portare la gioia negli altri. Sono i doni dello Spirito Santo: pace, gioia, sapienza, disponibilità.

In Maria Dio ci ha dato l’immagine di come noi dobbiamo essere e di come saremo: Maria Vergine-Madre, Immacolata, Assunta in cielo. Per noi significa:

pienamente disponibili a Dio (verginità), capaci di vincere il male (immacolati), destinati a essere pienamente in Dio (assunti).

Propositi e attenzioni
: Qual è la nostra chiamata e vocazione? Nello stato di vita che ci è proprio, siamo tutti chiamati ad accogliere Dio e a portarlo agli altri. Come lo facciamo? Siamo come Maria: pronti, generosi, perseveranti? Meditiamo i doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio.


Quarta Settimana CONOSCERE GESU' CRISTO

Gesù è la Parola di Dio che si è fatta uomo. Egli è il volto di Dio che si è fatto conoscere a noi. Il Padre ha mandato il suo Figlio per salvarci, per insegnarci il cammino che conduce a Lui.
Gesù è la Sapienza di Dio, cioè la nostra guida sicura; come ha vissuto lui, così possiamo fare noi e sicuramente arriveremo al Padre. Gesù è Dio-Uomo. E Dio, l’apparizione di Dio, la sua immagine, la sua icona perfetta. E poiché Gesù è misericordioso, buono, giusto, fedele... ciò significa che Dio è buono, misericordioso, giusto e fedele. Gesù è Uomo, ha in sé le caratteristiche di tutto ciò che è umano: il limite, la debolezza, la gradualità nel cammino e nella ricerca della verità. Tutto ciò che è autenticamente umano non è un impedimento all’incontro con Dio. La sapienza della croce. Quali sono state le scelte di Gesù? Egli non ha pensato a se stesso, ma ha dato la vita per gli altri, giorno per giorno, fino alla prova suprema della croce. Ha aiutato chi era in difficoltà, i malati, gli emarginati; non ha voluto imporre la sua dottrina con la forza, ma ha cercato di convincere con la dolcezza. Ha posto Dio al di sopra di tutto, prima della ricchezza, della carriera, del potere.
È andato anche controcorrente, valorizzando certe categorie di persone emarginate (lebbrosi, malati, donne, poveri). Ha dato fiducia a tutti (a Zaccheo, a Maria Maddalena, a Matteo, alla samaritana, all’adultera). Ha seguito la sapienza di Dio, cioè come pensa Dio e non come pensa il mondo. Gesù è risorto: Egli è il Vivente, il Signore della storia, sempre vicino a noi nello Spirito, che cammina con noi. Oggi noi lo possiamo incontrare nella Parola di Dio, nell’Eucarestia, nell’amore verso il prossimo e in Maria.

Propositi e attenzioni: Ritorniamo a leggere il libro dei Vangeli, per riprendere contatto diretto con ciò che Gesù ha detto e ha fatto. Iniziamo da alcune pagine particolarmente illuminanti, come il racconto delle tentazioni e delle scelte di Gesù (Mt 4), il discorso della montagna (Mt 5), l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus (Lc 24).

Preghiera di Consacrazione

Io, peccatore infedele, rinnovo oggi e ratifico nelle tue mani, Vergine Santa, i voti del mio battesimo: rinunzio per sempre a satana, alle sue seduzioni e alle sue opere; mi do interamente a Gesù Cristo, la Sapienza incarnata, per portare dietro a lui la mia croce, tutti i giorni di mia vita, e per essergli più fedele che nel passato. Io ti scelgo oggi, davanti a tutta la corte celeste, come mia Madre e Signora. Come uno schiavo, ti consegno e ti consacro il mio corpo e l'anima mia, i miei beni interiori ed esteriori, il valore stesso delle mie buone opere, passate, presenti e future; ti lascio il diritto pieno e totale di disporre di me e di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, secondo il tuo volere e alla maggior gloria di Dio, per il tempo e per l'eternità. Amen

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