Tutti sono persuasi, dice S. Alfonso, che si deve morire, e morire una sola volta; e che non vi è cosa più importante di quella di morire bene, poiché in punto di morte dipende l’essere beato, oppure infelice per sempre. Inoltre, tutti sanno che dal viver bene o male dipende di regola ordinaria il fare una buona o cattiva morte.
Ma come mai, allora, la maggior parte dei cristiani vive come non dovesse mai arrivare la morte, o come poco importasse il morire bene o male?
Si vive male, perché non si pensa seriamente alla morte; perché si crede che la morte sia molto lontana, e perché si crede di poter in punto di morte rimediare ai disordini della vita. Ma chi ci assicura che per noi la morte è lontana? O che in punto di morte potremo o avremo il tempo di convertirci al Signore?
Dio nella Sacra Scrittura ci intima di pensare seriamente alla morte; ed aggiunge, che questa verrà quando meno ce lo aspettiamo. Medita il tuo ultimo fine, e non peccherai in eterno. Siate preparati, che il Figlio dell’uomo verrà nell’ora in cui non pensate.
Bisogna persuaderci che il tempo della morte non è il tempo adatto per aggiustare i conti con Dio, al fine di assicurarci l’eterna salvezza in Paradiso, perché il tempo della morte è tempo di tempesta e di confusione.
In punto di morte i peccatori chiamano Dio in aiuto, ma per sola paura dell’Inferno, a cui si vedono vicini, senza vera conversione. Perciò giustamente non assaggeranno altro se non i frutti della loro cattiva vita.
L’uomo mieterà ciò che avrà seminato, così scrive san Paolo.
(Manuale di Filotea)
Ma come mai, allora, la maggior parte dei cristiani vive come non dovesse mai arrivare la morte, o come poco importasse il morire bene o male?
Si vive male, perché non si pensa seriamente alla morte; perché si crede che la morte sia molto lontana, e perché si crede di poter in punto di morte rimediare ai disordini della vita. Ma chi ci assicura che per noi la morte è lontana? O che in punto di morte potremo o avremo il tempo di convertirci al Signore?
Dio nella Sacra Scrittura ci intima di pensare seriamente alla morte; ed aggiunge, che questa verrà quando meno ce lo aspettiamo. Medita il tuo ultimo fine, e non peccherai in eterno. Siate preparati, che il Figlio dell’uomo verrà nell’ora in cui non pensate.
Bisogna persuaderci che il tempo della morte non è il tempo adatto per aggiustare i conti con Dio, al fine di assicurarci l’eterna salvezza in Paradiso, perché il tempo della morte è tempo di tempesta e di confusione.
In punto di morte i peccatori chiamano Dio in aiuto, ma per sola paura dell’Inferno, a cui si vedono vicini, senza vera conversione. Perciò giustamente non assaggeranno altro se non i frutti della loro cattiva vita.
L’uomo mieterà ciò che avrà seminato, così scrive san Paolo.
(Manuale di Filotea)
Nessun commento:
Posta un commento