Che cos’è il carattere, e che s’intende per “giovane di carattere?”
Per carattere s’intende la costanza della volontà nel bene e per giovane di carattere, colui che ha nobili principi, ai quali egli si attiene a ogni costo anche quando il rimanere a essi fedele, richiede sacrificio.
In che cosa consiste dunque la formazione del carattere? Innanzi tutto, nel proporsi un ideale, nello stabilire dei principi; poi nel formarsi delle sane abitudini con il costante esercizio rimanendo fedeli a tale programma di vita in qualunque circostanza e di fronte a qualsiasi ostacolo.
Tuo primo dovere è proporti un nobile programma, e la Religione, con le sue verità ed i suoi precetti, ti suggerirà i più sani e santi principi.
Non accontentarti di averli appresi da bambino dal labbro materno, ma approfondiscili quando la tua mente, per lo sviluppo intellettuale e per lo studio fatto, è in grado di comprenderne le sublimi bellezze ed armonie.
Tale profonda convinzione ti renderà più facile l’adempimento del tuo secondo dovere, di agire cioè sempre in conformità all’ideale che ti sei proposto.
Essere fedele ai propri principi e perciò educarsi a un fermo carattere, non è cosa facile né breve.
L’indole ricevuta dalla natura, l’ambiente nel quale sei cresciuto, le abitudini che hai già prese, sono tutti elementi che esercitano la loro influenza nella tua formazione e che vanno perciò considerati seriamente.
Chi non è attratto dalla bellezza del buono e del vero e non si sente elevato dai nobili pensieri che ne conseguono? Ma quando si tratta di tradurre in pratica questi ideali, la difficoltà sgomenta gli animi o manca la forza d’azione al momento opportuno.
Molti parlano di grandi ideali, ma pochi sono gli uomini di vero carattere.
L’uomo riceve una duplice educazione: la prima in famiglia e nella scuola; la seconda, che è la più efficace, è frutto di personale lavoro e questa assume il nome di autoformazione. Scolpire nella propria anima quell'immagine che Iddio ha ideato per te, ecco il nobile lavoro che ti attende.
Lavoro personale, che spetta a te, senza che sia possibile farlo compiere da altri al posto tuo. Potrai avere dei buoni consigli, indicazioni, qualche aiuto, ma alla fin fine spetta a te e soltanto a te crescere nella grazia di Dio, facendo fruttificare quel seme che la Provvidenza ha nascosto nel tuo animo.
Non senti, giovane caro, il desiderio vivo di diventare nobile, forte e puro di cuore? In quale condizione si trova ora la tua anima? Quali sono le tendenze, ed i difetti che devi correggere?
Comincia subito a lottare contro te stesso. Devi saperti vincere: devi talvolta negarti ciò che ti piacerebbe e fare invece ciò a cui non ti senti inclinato, non scoraggiandoti mai, neanche quando vedi rovinare i tuoi migliori piani. Il carattere, l’impronta cioè che tu devi dare a tutta la tua esistenza, dipende da tale coraggioso atteggiamento.
Quando tu avrai dato questa direzione alla tua vita, ricordati che ogni momento di essa diviene sacro, perché in ogni momento puoi segnare una nuova linea di progresso nel bene e nella virtù.
Semina un pensiero e raccoglierai un desiderio; semina un desiderio e raccoglierai un’opera; semina un’opera e raccoglierai un’abitudine; semina un’abitudine e raccoglierai il carattere; semina il carattere e avrai assicurata la tua sorte.
Il tuo avvenire è tessuto di piccoli pensieri e piccole azioni. Non lasciare dunque trascorrere un’ora della tua vita senza che l’animo tuo aspiri con rispetto ed amore alla virtù, e non perdere alcuna occasione di fare del bene anche se questo andrà contro il tuo presente interesse ed i tuoi stessi desideri. Accumulerai, in tal maniera, una forza preziosa in te stesso, con la quale potrai compiere cose veramente nobili e degne di un uomo.
Soprattutto, però, tu devi sforzarti di conformare la tua volontà a quella di Dio. Non vi è esercizio di volontà migliore di questo, di ripetere in ogni circostanza: Signore, non la mia volontà sia fatta, ma la Tua. Non vi è esercizio più meritorio di questo, di proporci cioè dopo ogni nostra azione, parola o pensiero la domanda: “Signore, era ci secondo la tua volontà?”
Oh! se i giovani comprendessero l’importanza di questo dovere, specialmente quando nel loro animo si agita ansiosa la domanda: “Che cosa dovrò fare nella vita? Quale sarà la mia vocazione?” Quante volte questo problema viene risolto o con superficialità o alla luce di considerazioni umane, e non con la serietà e con lo spirito di fede che dovrebbe avere un giovane cristiano!
Per carattere s’intende la costanza della volontà nel bene e per giovane di carattere, colui che ha nobili principi, ai quali egli si attiene a ogni costo anche quando il rimanere a essi fedele, richiede sacrificio.
In che cosa consiste dunque la formazione del carattere? Innanzi tutto, nel proporsi un ideale, nello stabilire dei principi; poi nel formarsi delle sane abitudini con il costante esercizio rimanendo fedeli a tale programma di vita in qualunque circostanza e di fronte a qualsiasi ostacolo.
Tuo primo dovere è proporti un nobile programma, e la Religione, con le sue verità ed i suoi precetti, ti suggerirà i più sani e santi principi.
Non accontentarti di averli appresi da bambino dal labbro materno, ma approfondiscili quando la tua mente, per lo sviluppo intellettuale e per lo studio fatto, è in grado di comprenderne le sublimi bellezze ed armonie.
Tale profonda convinzione ti renderà più facile l’adempimento del tuo secondo dovere, di agire cioè sempre in conformità all’ideale che ti sei proposto.
Essere fedele ai propri principi e perciò educarsi a un fermo carattere, non è cosa facile né breve.
L’indole ricevuta dalla natura, l’ambiente nel quale sei cresciuto, le abitudini che hai già prese, sono tutti elementi che esercitano la loro influenza nella tua formazione e che vanno perciò considerati seriamente.
Chi non è attratto dalla bellezza del buono e del vero e non si sente elevato dai nobili pensieri che ne conseguono? Ma quando si tratta di tradurre in pratica questi ideali, la difficoltà sgomenta gli animi o manca la forza d’azione al momento opportuno.
Molti parlano di grandi ideali, ma pochi sono gli uomini di vero carattere.
L’uomo riceve una duplice educazione: la prima in famiglia e nella scuola; la seconda, che è la più efficace, è frutto di personale lavoro e questa assume il nome di autoformazione. Scolpire nella propria anima quell'immagine che Iddio ha ideato per te, ecco il nobile lavoro che ti attende.
Lavoro personale, che spetta a te, senza che sia possibile farlo compiere da altri al posto tuo. Potrai avere dei buoni consigli, indicazioni, qualche aiuto, ma alla fin fine spetta a te e soltanto a te crescere nella grazia di Dio, facendo fruttificare quel seme che la Provvidenza ha nascosto nel tuo animo.
Non senti, giovane caro, il desiderio vivo di diventare nobile, forte e puro di cuore? In quale condizione si trova ora la tua anima? Quali sono le tendenze, ed i difetti che devi correggere?
Comincia subito a lottare contro te stesso. Devi saperti vincere: devi talvolta negarti ciò che ti piacerebbe e fare invece ciò a cui non ti senti inclinato, non scoraggiandoti mai, neanche quando vedi rovinare i tuoi migliori piani. Il carattere, l’impronta cioè che tu devi dare a tutta la tua esistenza, dipende da tale coraggioso atteggiamento.
Quando tu avrai dato questa direzione alla tua vita, ricordati che ogni momento di essa diviene sacro, perché in ogni momento puoi segnare una nuova linea di progresso nel bene e nella virtù.
Semina un pensiero e raccoglierai un desiderio; semina un desiderio e raccoglierai un’opera; semina un’opera e raccoglierai un’abitudine; semina un’abitudine e raccoglierai il carattere; semina il carattere e avrai assicurata la tua sorte.
Il tuo avvenire è tessuto di piccoli pensieri e piccole azioni. Non lasciare dunque trascorrere un’ora della tua vita senza che l’animo tuo aspiri con rispetto ed amore alla virtù, e non perdere alcuna occasione di fare del bene anche se questo andrà contro il tuo presente interesse ed i tuoi stessi desideri. Accumulerai, in tal maniera, una forza preziosa in te stesso, con la quale potrai compiere cose veramente nobili e degne di un uomo.
Soprattutto, però, tu devi sforzarti di conformare la tua volontà a quella di Dio. Non vi è esercizio di volontà migliore di questo, di ripetere in ogni circostanza: Signore, non la mia volontà sia fatta, ma la Tua. Non vi è esercizio più meritorio di questo, di proporci cioè dopo ogni nostra azione, parola o pensiero la domanda: “Signore, era ci secondo la tua volontà?”
Oh! se i giovani comprendessero l’importanza di questo dovere, specialmente quando nel loro animo si agita ansiosa la domanda: “Che cosa dovrò fare nella vita? Quale sarà la mia vocazione?” Quante volte questo problema viene risolto o con superficialità o alla luce di considerazioni umane, e non con la serietà e con lo spirito di fede che dovrebbe avere un giovane cristiano!
(Toth Tihamer)