RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 12/IL SANTISSIMO SACRAMENTO DELL'EUCARESTIA (SECONDA PARTE)

CANONI SUL SANTISSIMO SACRAMENTO DELL'EUCARESTIA
 
1. Se qualcuno negherà che nel santissimo sacramento dell’eucarestia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il corpo e il sangue di nostro Signore Gesù Cristo, con l’anima e la divinità, e, quindi, tutto il Cristo, ma dirà che esso vi è solo come in un simbolo o una figura, o solo con la sua potenza, sia anatema.

2. Se qualcuno dirà che nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia assieme col corpo e col sangue di nostro signore Gesù Cristo rimane la sostanza del pane e del vino e negherà quella meravigliosa e singolare trasformazione di tutta la sostanza del pane nel corpo, e di tutta la sostanza del vino nel sangue, e che rimangono solamente le specie del pane e del vino, - trasformazione che la chiesa cattolica con termine appropriatissimo chiama transustanziazione, - sia anatema.

3. Se qualcuno dirà che nel venerabile Sacramento dell’Eucarestia, fatta la separazione, Cristo non è contenuto in ognuna delle due specie e in ognuna delle parti di ciascuna specie, sia anatema.

4. Se qualcuno dirà che, fatta la consacrazione, nel mirabile Sacramento dell’Eucarestia non vi è il corpo e il sangue del signore nostro Gesù Cristo, ma solo nell’uso, mentre si riceve, e non prima o dopo; e che nelle ostie o parti consacrate, che dopo la comunione vengono conservate e rimangono, non rimane il vero corpo del Signore, sia anatema.

5. Se qualcuno dirà che il frutto principale della Santissima Eucarestia è la remissione dei peccati, o che da essa non provengono altri effetti, sia anatema.

SAN TOMMASO D'AQUINO, ORA PRO NOBIS

Aforisma 

Una sconsiderata tristezza è una malattia dell'anima; una tristezza moderata pertiene invece a una corretta condotta dello spirito, data la condizione di questa vita.” 

La vita

San Tommaso d’Aquino nacque a Roccasecca tra il 1220 e il 1227. Il padre Landolfo era un longobardo mentre la madre Teodora era di origine normanna. A cinque anni venne mandato dai genitori in un abbazia vicino a Montecassino con la speranza che diventasse un abate, ma a quattordici anni la abbandonò e si trasferì in un’università di Napoli, dove conobbe i domenicani. Rimasto affascinato dal loro stile di vita, nel 1244 entrò a farne parte senza avvisare la famiglia che, una volta saputo, si oppose.
I superiori di Tommaso si accorsero che era dotato di intelligenza superiore alla media e decisero di fargli finire gli studi a Parigi dove però non arrivò. I famigliari cercarono di dissuaderlo dall’intraprendere una vita religiosa. Prima la madre lo pregò di cambiare idea senza risultato e poi i suoi fratelli lo imprigionarono per un anno presso il castello del padre di monte San Giovanni Campano nella speranza che cedesse. Nonostante ciò Tommaso non cedette e anzi, con la sua perseveranza convertì sua sorella Marotta che poi divenne una monaca e badessa del monastero di Santa Maria di Capua.
Riuscì a liberarsi dalla prigionia grazie all’interessamento di Papa Innocenzo IV a cui si rivolsero i domenicani. Successivamente Tommaso si trasferì a Colonia e proseguì gli studi sotto la guida di Sant’Alberto Magno. Tommaso si impegnava molto nello studio, senza distrazioni, tanto che i suoi compagni lo soprannominarono “Bue muto” per la sua robusta struttura.

CONTRO IL MODERNISMO - 1: GRAVITA’ DEL MALE DEL MODERNISMO E NECESSITA’ DI RIMEDIARVI

Il primo dovere insegnato da Cristo al Sommo Pontefice è quello di custodire con somma vigilanza il sacro deposito della fede trasmessa dai santi, ripudiando le profane novità di parole e le opposizioni di una scienza di falso nome. Questo compito è estremamente necessario alla cattolicità, poiché a causa del nemico del genere umano, non mancarono mai uomini che insegnavano dottrine perverse, chiacchieroni e seduttori, ingannati e ingannatori allo stesso tempo.

In questi ultimi tempi, i nemici della Croce di Cristo sono aumentati enormemente e, con sempre nuovi e astuti artifici, si sforzano di abbattere la forza vitale della Chiesa e, se possibile, di sovvertire dalle fondamenta lo stesso regno di Cristo.

Non si può tacere tale verità: bisogna cercare i seminatori di errori non soltanto fra i nemici dichiarati, ma - cosa di cui dobbiamo avere dolore e timore - anche nel grembo stesso della Chiesa, dove si nascondono, tanto più perniciosi quanto meno individuati. Parliamo infatti di molti laici cattolici e persino dello stesso ceto sacerdotale, che con apparente amore alla Chiesa, imbevuti di velenose dottrine contrarie alla vera filosofia e teologia, si proclamano riformatori della Chiesa stessa. Queste persone osano attaccare l’opera e la persona di Gesù stesso, poiché contestano tutto ciò che c’è di più santo nell’opera di Cristo e negano la divinità del Redentore, riducendoLo con audacia sacrilega ad un semplice uomo.

CHIESA E IMMIGRAZIONE

1 - A PROPOSITO DI IMMIGRAZIONE

2 - LE PAROLE DI SAN GIOVANNI BOSCO

3 - LE PAROLE DEL CARD.GIACOMO BIFFI

4 - LETTERA A RENATO FARINA E A QUELLI CHE SI SONO GIA' ARRESI

5 - RIVELAZIONI SULLE MIGRAZIONI DEI POPOLI

6 - ISLAM, ISIS ED ESTREMISMO IDEOLOGICO SONO LA MEDESIMA COSA?

7 - EMERGENZA PROFUGHI, ALCUNI PUNTI PER CAPIRE

8 - LA CHIESA E IL CUORE DEL PROBLEMA

9 - ALLAH E IL CONCETTO DI BENE

10 - UN PO' DI CHIAREZZA SUL CORANO

11 - LA VERA VITA DI MAOMETTO

12 - L'SLAM APPROFITTA DELLA DEBOLEZZA DEL MONDO OCCIDENTALE, LAICIZZATO E SENZA CONVINZIONI

13 - L'ACCOGLIENZA INDISCRIMANATA E' LA NEGAZIONE DELL'AMORE DI DIO 

  


GLI EVANGELISTI

I simboli associati agli Evangelisti provengono da un passo del profeta Ezechiele e da un altro passo dell’Apocalisse, che chiaramente riprende Ezechiele stesso: “Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila” (Ez 1, 10); “In mezzo al trono e intorno al trono quattro animali pieni d’occhi davanti e di dietro. Il primo animale simile ad un leone, il secondo animale simile ad un vitello, il terzo animale con la faccia come d’uomo, il quarto animale simile a un’aquila che vola” (Ap 4, 6-7).
Il Padre della Chiesa san Girolamo, nel IV secolo, fu il primo ad associare i quattro Evangelisti ai quattro simboli, trovandoli adatti a rappresentarli.

MATTEO. E’ raffigurato come un uomo (o angelo, poiché tutte le figure sono alate). Il testo esordisce con la discendenza di Gesù, sottolineandone quindi il suo lato umano.
Matteo era un pubblicano, cioè collettore d’imposte di Cafarnao. Chiamato da Gesù, abbandonò il suo banco e si mise alla sequela di Lui.
Tutte le testimonianze cristiane attribuiscono a Matteo il primo Vangelo; già dal vescovo Papia, che era stato discepolo degli apostoli, abbiamo anche l’affermazione che questo Vangelo fu scritto originariamente in “ebraico”, col quale termine si intende l’aramaico. Esso però venne poco dopo tradotto in greco, come l’abbiamo oggi, e il testo originale andò perduto: è probabile che questa traduzione sia stata fatta dopo la composizione degli altri Vangeli sinottici.

ELEMENTI DI CATECHESI - 15: CREAZIONE DEL MONDO

Perché Dio è detto Creatore del cielo e della terra?
Dio è detto creatore del cielo e della terra, ossia del mondo, perché lo fece dal nulla, e fare dal nulla è creare.

Nel primo libro della Bibbia, la Genesi, troviamo la descrizione della Creazione:
In principio Dio creò il cielo e la terra (...) E Dio disse: “Sia la luce”, e la luce fu (...) Disse ancora Dio: “Sia il firmamento (...)” Dio fece il firmamento e separò le acque che erano sotto da quelle che erano sopra (...) E disse: “Germini la terra erba verdeggiante, e faccia seme e piante fruttifere” (...) Dio creò i grandi pesci e tutti gli animali che hanno vita e moto (...) Li benedisse dicendo: “Crescete e moltiplicatevi” (...) Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina, e li benedisse dicendo: “Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra, e assoggettatela (...)” (Gn c.1)

Creare significa fare dal nulla qualche cosa, servendosi di nulla. L’uomo non può creare, può solamente costruire, servendosi del materiale che trova a sua disposizione. Dio invece nella creazione si serve solo della sua Potenza, della sua Sapienza, della sua Bontà infinita e di tutte le sue perfezioni.
Tutto ciò che esiste riceve l’essere, l’esistenza, la durata, tutto, da Dio.

RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 11/IL SANTISSIMO SACRAMENTO DELL'EUCARESTIA (PRIMA PARTE)

SESSIONE XIII (11 ottobre 1551)
Decreto sul Santissimo Sacramento dell’Eucarestia.

Il sacrosanto concilio ecumenico e generale Tridentino, legittimamente riunito nello Spirito santo, sotto la presidenza dello stesso legato e degli stessi nunzi della Sede Apostolica, benché non senza una particolare guida e ammaestramento dello Spirito santo si sia raccolto per esporre, cioè, la vera e antica dottrina della fede e dei sacramenti e rimediare a tutte le eresie e agli altri gravissimi mali, da cui la chiesa di Dio è ora miseramente travagliata e divisa in molte e diverse parti, questo, tuttavia, fin da principio si prefisse in modo particolare: strappare dalle radici la zizzania degli abominevoli errori e degli scismi, che il nemico in questi nostri tempi procellosi ha sovraseminato (201) sulla dottrina della fede, sull’uso e sul culto della sacrosanta Eucarestia, che, d’altra parte, il nostro Salvatore ha lasciato nella sua chiesa come segno di unità e di amore, con cui volle che tutti i cristiani fosse congiunti ed uniti fra loro.

Quindi lo stesso sacrosanto sinodo intende proporre su questo venerabile e divino sacramento dell’Eucarestia, la sana, pura dottrina che la chiesa cattolica, istruita dallo stesso Gesù Cristo, nostro signore, e dagli apostoli, e sotto l’influsso dello Spirito santo, che le suggerisce (202) di giorno in giorno ogni verità, ha sempre ritenuto e riterrà fino alla fine del mondo. Esso, quindi, proibisce a tutti i fedeli cristiani di osare in seguito, di credere, insegnare o predicare diversamente da come è stato spiegato e definito da questo presente decreto.